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Matera : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diMatera.

Comuni

Comune di Matera

Cenni Storici

Antica è la frequentazione del sito. Già nel Paleolitico popolazioni nomadi trovarono rifugio nelle grotte naturali esistenti nelle fratture dell'altopiano murgico. Così le gravine divennero sedi di villaggi preistorici, che inaugurarono la tradizione della 'vita in grotta' proseguita a Matera nei secoli. Il primitivo insediamento scelse lo sperone della Civita, a naturale conformazione difensiva visto che le pareti poi occupate dai Sassi si presentavano originariamente come un ammasso di rocce solcato da acque; tanto che il termine Sassi compare in un documento del 1204 proprio con il significato di zone pietrose abitate. 1 greci della costa jonica stabilirono contatti commerciali, i romani transitarono esclusivamente alla periferia della città, servita dalla Via Appia. Nell'AIto Medioevo la Civita fu dotata di mura, mentre l'esigenza di luoghi di culto, alimentata dalla presenza di comunità monastiche, è testimoniata dal proliferare di ambienti rupestri come eremi, cappelle di casali, chiese e santuari, monasteri e laure (organizzazione monastica di tipo orientale, i cui membri si riunivano in chiesa per pregare e abitavano nelle vicine grotte). Solo con i normanni iniziò un periodo di pace, che perdurò sino all'epoca federiciana. La Civita era munita di torri e del castello normanno, ma iniziò anche il popolamento delle cavee dei futuri Sassi, al di fuori della cinta muraria. E un grande fermento edilizio fu favorito in parte dalla rinascita delle attività produttive a seguito dell'arrivo dei Benedettini; nel 1270 si inaugurò la Cattedrale. Dal 1133 Matera si liberò dei feudatari e fu assegnata al patrimonio regio, restandovi sino al 1497 quando Giancarlo Tramontano fu nominato conte di Matera. Nel XVI secolo l'incremento demografico conferì ai Sassi la configurazione che grosso modo è giunta sino a oggi. Fu, quello, anche il secolo in cui maestri scultori ripresero la tradizione della lavorazione della pietra; il capostipite fu Altobello Persio, ma quasi tutti gli esponenti della sua famiglia lasciarono nelle chiese materane una traccia del loro estro. La seconda metà del '600 vide il distacco di Matera dalla provincia della Terra d' Otranto la sua elezione (1663) a capoluogo della Basilicata, più di preciso a sede della Regia Udienza della Basilicata. Si produsse un nuovo impulso culturale e costruttivo: per far fronte alle nuove esigenze furono costruite abitazioni sia nel Sasso Barisano sia sul soprastante pianoro, dando avvo alla formazione del quartiere del Piano. Un momento importante nella riqualificazione e trasformazione della città fu rappresentato dall'edificazione del Seminario (l'attuale palazzo Lanfranchi; 1668-72) e delle Case nuove per gli addetti a tale istituto e per i funzionari di passaggio, cui seguirono sia nuove chiese sia la rivisitazione in chiave barocca di luoghi di culto preesistenti. E fu proprio a cavallo tra '600 e '700 -quando anche i ricchi proprietari incominciarono ad aggiornare i palazzi nei Sassi, a costruirne altrove o a ribaltare gli ingressi verso la parte pianeggiante - che cominciò a delinearsi la cesura tra parte alta e parte bassa della città. Gli interventi edilizi operati nel xix secolo interessarono quasi esclusivamente il Piano, dove la soppressione dei monasteri e I' indemaniamento dei loro beni servirono per ridistribuire in tali ambienti uffici e servizi. Giù nei Sassi, invece, la popolazione continuò ad affollarsi -e a coabitare con animali - in ambienti quasi sempre non idonei. Solo nel 1902 cominciò a delinearsi il problema del risanamento di questa parte della città. Bisogna aspettare però il secondo dopoguerra perché i Sassi di Matera - nel frattempo divenuta capoluogo di provincia (1927) e interessata dagli interventi architettonici del ventenni0 ancora una volta solo nel Piano - divengano veramente un problema nazionale. Contribuiscono a ciò da un lato la denuncia di Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli, dall'altro l'avviato decollo industriale, che vede la città aggrappata alla gravina come una 'vergogna' da sanare (al tempo i circa 15 000 residenti si affollavano in 3300 vani). Nel 1952 viene promulgata la Legge speciale 61 9, che stabilisce il risanamento dei Sassi in due fasi: dapprima la costruzione di nuovi quartieri, affidati ai massimi esponenti dell'architettura e urbanistica del tempo, per trasferirvi gli abitanti; poi il recupero del patrimonio architettonico. Per questo secondo momento di intervento si sono dovuti attendere una nuova Legge speciale e il riconoscimento (1993), da parte del- I'UNESCO, dei Sassi materani come un patrimonio imprescindibile di tutta l'umanità.

Notizie

Dagli anni Novanta del XX secolo la città rappresenta uno dei poli mondiali nella produzione di divani e salotteria, ma è il settore turistico a fare ben sperare per lo sviluppo dell'economia e dell'immagine di Matera.

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