Comune di Salandra

Cenni Storici

Il paese (m 552, ab. 2995), posto sopra uno sperone di roccia, pare sia l'antica "Alicantro " menzionata da Plinio il Vecchio e da Strabone, e deriverebbe il nome da un uccello affine alle allodole - detto "calandra" che dimora a stormi vicino al fiume. La sua esistenza, però, è documentata solo a partire dai normanni e la sua storia vide, fino al 1805, molti feudatari. Al 1732 risale il ritrovamento, nel letto del torrente Salandrella, delle famose tavole di Heraclea. Il Municipio ha sede nel monumentale complesso dei Padri riformati, costruito dai Revertera nel 1546, con un bel chiostro. Il portale dell'annessa chiesa reca la data 1573 (la porta è del 1775); ai lati dell'ingresso sono due piccoli leoni in pietra romanici. All'interno, sull'altare maggiore, in legno dorato con incorniciatura a stucchi, è il frutto dell'assemblaggio, operato nel XVII secolo, del polittico di Antonio Stabile e di due tele di Pietro Antonio Ferro; sulla parete sinistra, la lunetta della Madonna con Bambino e angeli* è una delle più belle opere del Ferro, a destra dell'ingresso un polittic0 di Simone da Firenze. Oltre il giardino comunale, le vie Risorgimento e Maresciallo Saponara e il corso Vittorio Emanuele portano in piazza Marconi, centro della parte alta del paese e punto di inizio del nucleo medievale di Salandra. Là si trova la chiesa della SS. Trinità, che si dice costruita nel 968, gli antichi palazzi e il Castello, con un'alta volta in mattoni. Il panorama è ineguagliabile: a sud-ovest, dietro la foresta di Gallipoli Cognato, si scorgono Stigliano e San Mauro Forte; a ovest Oliveto Lucano e Garaguso. E se il cielo è terso, si arriva addirittura fino alle Dolomiti lucane di Pietrapertosa e Castelmezzano, a Tricarico, San Chirico Nuovo, Grassano e Grottole. Lungo la discesa verso la Basentana, sulla sinistra, è la chiesa della Madonna del Monte, di antichissima fondazione.

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