Comuni
Comune di Tricarico
INFORRMAZIONI
Si riconosce da lontano per la torre Normanna Tricàrico (m 698, ab. 5967; pianta a pag. 148), che solo in epoca longobarda iniziò a svilupparsi sul sito attuale. In epoca anteriore, infatti, esisteva un centro lucano molto più a ovest, presso il valico Tre Cancelli dove sono infatti stati rinvenuti resti di mura risalenti al v-IV secolo a.C.; solo con la distruzione di tale insediamento cominciò a delinearsi l'attuale Tricàrico, i cui rioni Rabatana e Saracena furono impiantati a seguito dell'arrivo di saraceni a inizi IX secolo. Ripassata nelle mani di Bisanzio, conobbe sotto i normanni una seconda espansione urbana verso la zona oggi occupata dal convento di S. Chiara. Lo spazio intramuraneo tra i rioni e il castello venne nel tempo colmato di residenze (palazzo Ducale) e di chiese (chiesa Madre, S. Francesco); fuori della cerchia difensiva, della quale si individuano molti tratti e restano alcune porte (Monte, Fontana, Saracena e Rabatana con le relative torri), comparvero solo nel tardo '400 edifici religiosi (conventi di S. Maria del Carmine e di S. Antonio da Padova), dove si formarono intellettuali che diedero lustro all'abitato (basti solo ricordare il pittore secentesco Pietro Antonio Ferro e lo scrittore Rocco Scotellaro, la cui tomba, opera del gruppo BBPR, è nel cimitero). Dopo il terremoto del 1654 si operò più che altro nella ristrutturazione e ricostruzione di edifici pubblici e privati, conservando l'impianto storico; opera di salvaguardia continuata dall'attuale piano regolatore. E da tempo allo studio l'istituzione di un Parco letterario dedicato a Rocco Scotellaro.
DA VISITARE
Torre normanna
Risale al IX-xs ece lo la prima fortificazione, riedificata in epoca normannesveva e rimasta in uso sino al '600, mentre il resto del castello cui apparteneva venne trasformato in convento di S. Chiara (v. sotto); di forma cilindrica e alta m 27, è coronata da caditoie e si distribuisce internamente su quattro piani. Contigui sono, sul lato ovest, una torretta minore e tratti di spesse mura, sotto le quali si stendono cantine ipogee.
Convento di. S. Chiara
E la P trasformazione del 1 castello, operata nel 1333, in luogo di clausura per fanciulle di alto lignaggio (funzione che tuttora conserva). Per ciuesto - e Der le me difiche, riittazioni e ampliamenti operati sino a inizi '800 è andato perso l'aspetto di struttura fortificata. Alla chiesa del complesso religioso si accede dalla cappella del Crocifisso, interamente affrescata da Pietro Antonio Ferro intorno al 161 1 (sul lato est Martirio di S. Giacomo minore, Visitazione, Deposizie ne; sul lato nord Annunciazione, Ecce He mo, S. Leonardo; sul lato ovest Banchetto di Erode, Adorazione dei magi; sul lato sud Madonna dell'uliuo, Crocifissione, Martirio di S. Agata, Adorazione dei pasto* al centro della volta Trinità; nei medaglioni santi francescani, apostoli ed evangelisti). La chiesa ha un impianto del XII secolo ad aula unica, restaurata nel 1852: nel soffitto a cassettoni è incastonata una tela del xvn s e colo raffigurante l'Assunta; la tela sul 1" altare sinistro (Porziuncola) è di Francois Jacob, autore anche di quellasul 1" destro (Immacolata).
Piazza Garibaldi
Dal convento vi si scende percor o via Monte, asse principale dell'omonimo rione, ed è il centro della cittadina. In alto svetta il lato destro della chiesa diS. Fmncesco , dal campanile a vela a due campane; di fondazione duecentesca, ha portale ad arco ogivale di linee romanico-pugliesi, con all'imposta dell'arco due leoni con le fauci aperte e ai sommo un grifo. Dai 2003 l'ex convento è sede del Centro di documentazione Rocco Scotellaro.
Palazzo Ducale
Allunga su piazza Garibaldi opposto a S. Francesco un ampio fronte, ma su corso Vittorio Veneto è l'ingresso principale, segnato da un dop pio portale in pietra con gli stemmi Pignatelli e Revertera. Di impianto cinquecentesco e sopraelevato ne11'800, offre un ampio panorama della valle dall'atrio, dove si riconoscono anche alcune torrette di awistamento e un loggiato in alto; le sale, un tempo arredate con cura, conservano soffittimligneei dipinti settecenteschi. Il palazzo è quindi un buon esempio della tipologia delle residenze dell'abitato, anche se le feritoie e le caditoie furono aggiunte durante l'epoca del brigantaggio.
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